La Tendinite
CHE COS'È LA TENDINITE
Una tendinite è un’infiammazione a carico del tendine. Teoricamente ogni tendine può esserne interessato, ma certamente alcuni più di altri sono esposti al rischio di infiammarsi e si tratta in genere di quelli a livello delle articolazioni più sottoposte a sforzi. È il caso dei tendini:
• della cuffia dei rotatori (la cuffia rotatori è l’insieme dei quattro muscoli e delle rispettive strutture tendinee che concorrono al movimento della spalla), tra i quali, particolarmente colpito da infiammazioni, è il tendine del muscolo sovraspinato;
• dei gomiti, sia quelli epicondilei, e, tra questi, soprattutto il tendine che si inserisce sopra l’articolazione del gomito, sul lato esterno del braccio (la sua infiammazione, nota anche come epicondilite, è però più conosciuta come gomito del tennista), sia quello che si inserisce sul lato interno del braccio (si parla allora di epitrocleite o gomito del golfista);
• del polso, che scorrono nel tunnel carpale e sono connessi ai muscoli estensori e ai muscoli flessori di ogni singolo dito della mano;
• delle ginocchia, in particolare il tendine rotuleo, la cui infiammazione è nota anche come ginocchio del saltatore, e il tendine del quadricipite;
• della caviglia, in particolare il tendine d’Achille che collega i muscoli del polpaccio all’osso del tallone, la cui infiammazione può favorire la cosiddetta fascite plantare (l’infiammazione del tessuto fibroso, molto simile a un tendine e detto appunto fascia plantare, che collega il tallone alle dita creando l’arco del piede).
TENDINOSI E TENDINITE: DIFFERENZE E SINTOMI
La tendinosi è una degenerazione del tessuto tendineo, ed e sostanzialmente un'infiammazione cronica e di lunga durata.
La tendinosi si manifesta quando i tendini iniziano a deteriorarsi, presentando piccole lacrime, o fibre, di collagene disorganizzate.
La tendinite è il dolore tendineo causato dall'infiammazione. I sintomi possono essere alleviati attraverso il riposo e ghiaccio.
Uno specialista può spesso distinguere una tendinosi (tendini degenerati) o una tendinite (tendini infiammati) mediante una anamnesi,con dei test ortopedici, per poi avvalersi anche di una ecografia o risonanza magnetica.
Le cause
Spesso le tendiniti sono patologie da sovraccarico funzionale, cioè conseguenza della cronica ripetizione nel tempo di microtraumi. Poiché i tendini hanno una vascolarizzazione limitata, la velocità del naturale processo di riparazione dei tessuti non è elevata e, se viene superata dalla frequenza con cui invece si verificano le piccole sollecitazioni traumatiche, queste finiscono per indebolire e/o danneggiare le fibre tendinee determinandone così lo stato infiammatorio.
Sono particolarmente soggetti al rischio di sovraccarico funzionale quanti praticano un’attività sportiva con un allenamento eccessivo e/o scorretto, per esempio senza svolgere una adeguata fase di riscaldamento prima e di stretching poi, oppure sfruttando attrezzature non idonee (scarpe non adeguate, per esempio). A rischio sono anche quanti svolgono lavori manuali, che portano a eseguire movimenti ripetitivi, magari in condizioni che non permettono di assumere una postura corretta.
Ulteriori fattori di rischio per le tendiniti sono rappresentati da: difetti anatomici (per esempio un ginocchio varo, cioè la cui articolazione presenta un’eccessiva deviazione verso l’interno, o, all’opposto, un ginocchio valgo); sovrappeso; presenza di alcune patologie sistemiche (come artrite reumatoide, gotta, diabete).
Sintomi della tendinite
Il sintomo principale di una infiammazione del tendine è certamente il dolore, localizzato proprio nel punto tendineo interessato dal processo infiammatorio, che può essere avvertito alla palpazione o meno. In una prima fase si può trattare di un dolore a freddo, cioè che si percepisce appena si comincia a muovere la parte infiammata, per poi scomparire durante l’uso dell’articolazione interessata.
Spesso, però, la sintomatologia dolorosa evolve rapidamente, facendosi sentire anche durante il movimento. Possono associarsi anche tumefazione e gonfiore della zona o la comparsa di formazioni cistiche. A volte si può anche percepire una sensazione di calore toccando la parte dolente. A tali sintomi, infine, può associarsi una perdita di forza a livello muscolare.
Diagnosi
Per diagnosticare una tendinite può essere sufficiente una visita medica, con un esame obiettivo condotto dal medico di famiglia o da uno specialista.
In genere, però, il medico si avvale anche di alcuni esami strumentali: una radiografia o una ecografia dell’articolazione, che non solo aiuta a confermare la diagnosi di tendinite ,ma può permette una verifica anche su l’eventuale presenza di calcificazioni al tendine. In caso poi di forme croniche, una risonanza magnetica può essere prescritta per valutare la qualità del tessuto tendineo e quindi anche l’eventuale presenza di una tendinosi.
Quanto tempo occorre per guarire
I tempi di guarigione di una tendinite sono molto variabili, a seconda anche del tendine interessato ma soprattutto dalle caratteristiche dell’infiammazione. In generale si può andare dalle 2-3 settimane richieste per una prima tendinite acuta, fino anche a 3-4 mesi per le forme più complesse o croniche.
Tendinite: come curarla
La cura della tendinite comincia mettendo a riposo il tendine infiammato, cioè evitando di compiere i movimenti che hanno determinato l’infiammazione: può essere indicato, a seconda anche del tipo di tendinite, un tutore specifico per un’immobilizzazione parziale, che non impedisce completamente i movimenti ma fa in modo che le ulteriori sollecitazioni prodotte da questi non vadano a scaricarsi sul tendine, peggiorandone il danno.
Nel contempo è bene applicare sulla parte dolente una borsa del ghiaccio, di solito circa tre volte al giorno per circa un quarto d’ora, perché il freddo, grazie alla sua azione di vasocostrizione, aiuta a ridurre il dolore associato all’infiammazione.
Come Massage Therapy può aiutare le persone che hanno subito una tendinite o una tendinosi.
• diminuzione del dolore tramite la “tecnica della frizione”per mantenere la mobilità all'interno delle strutture dei tessuti molli di legamenti, tendini e muscoli e prevenire la formazione di scar tissue
• eliminazione di possibili Trigger Points
• diminuzione di adesioni tramite la tecnica “della fascia” o l’utilizzo della “cupping therapy” o coppettazione
• joint play per mantenere o aumentare il ROM di una o più articolazioni
• elongazione dei muscoli corti e ipertrofici
• potenziamento dei muscoli deboli e inibiti
• educare il paziente con esercizi mirati per una maggiore mobilità articolare
Esercizi terapeutici
Gli esercizi terapeutici sono l’ideale per il processo di recupero per la tendinite o tendinosi. Tuttavia è importante tener conto dello stadio del tendine, in modo che gli esercizi e la loro intensità variano a seconda di esso.
1)Prima fase:
• Allungamento muscolare.
• Esercizi isometrici.
• Esercizi isotonici blandi.
2)Seconda fase:
In questa fase vengono avviati esercizi eccentrici, per creare il rafforzamento del tendine e migliorare l’organizzazione delle fibre del tendine per avere un effetto più funzionale.
3)Fase finale:
In quest’ultima fase, si va a incorporare le attività della vita quotidiana in modo progressivo, per ottenere un ottimale sviluppo nelle diverse attività abituali.