Osteoporosi
L’osteoporosi è la cosiddetta malattia “delle ossa fragili”. Può essere definita come una malattia dell’apparato scheletrico caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea e da un’alterazione della microarchitettura del tessuto osseo, che provocano un aumento della fragilità dell’osso e, di conseguenza, un aumento del rischio di fratture, anche a seguito di traumi lievi.
L’osteoporosi è, a tutti gli effetti, una malattia del metabolismo dell’osso. A dispetto delle apparenze, il tessuto osseo, al pari della pelle, del sangue, dei muscoli, non è una struttura inerte e statica, ma un tessuto vivo e molto attivo dal punto di vista metabolico, soggetto a un costante rinnovamento, nel quale si avvicendano di continuo formazione di “nuovo” osso e distruzione di “vecchio” osso.
Nelle persone adulte e in buona salute i due processi sono in equilibrio e lo scheletro si mantiene stabile. Quando, per vari motivi, questo equilibrio si rompe e il processo di deposizione di nuovo tessuto osseo non riesce a compensare quello di riassorbimento, ecco che l’osso perde la sua compattezza e robustezza, e diventa più fragile, fino a diventare osteoporotico.
Come risultato, l’osso può rompersi facilmente anche dopo una caduta di poco conto, uno starnuto o un movimento improvviso. In molti Paesi, fino a una donna su tre e un uomo su cinque dopo i 50 anni andrà incontro a una frattura causata dall'osteoporosi (frattura da fragilità)
Le zone più colpite
Si manifesta di solito a livello della colonna vertebrale, della mano e del collo del femore. L'assottigliamento e la fragilità delle ossa predispongono a deviazioni della colonna vertebrale e a fratture del collo del femore. Negli stadi iniziali la malattia non dà sintomi; mentre, quando è in fase avanzata, si possono verificare:
• mal di schiena
• abbassamento progressivo dell'altezza e postura incurvata
• fratture di vertebre, ma anche femore, polso o altre ossa del corpo.
Fattori di rischio
I fattori di rischio possono essere diversi:
• nelle donne gli estrogeni hanno una funzione protettiva che, dopo la menopausa, viene a mancare, causando un'accelerazione nella perdita di massa ossea (3 per cento l'anno e oltre)
• negli anziani la perdita di massa ossea aumenta con l'età, quindi maggiore è l'età, più alto è il rischio di osteoporosi
• avere familiari che ne soffrono può predisporre alla malattia
• seguire una dieta povera di calcio, o una dieta eccessivamente ricca di sodio (sale) o di proteine, i cui prodotti metabolici (acidi) richiedono, per essere eliminati dai reni, il calcio (che viene ricavato dalle ossa)
• condurre una vita sedentaria: l'attività fisica fa aumentare la massa ossea e questo risultato è possibile a qualsiasi età.
Sintomi
L’osteoporosi si manifesta inizialmente con osteopenia, una demineralizzazione della massa ossea. Le ossa interessate dalla diminuzione del tono calcico sono le vertebre dorso-lombari, il femore e il polso. Essendo una carenza silente e asintomatica, è bene sottoporsi a regolari visite diagnostiche per verificare la densità ossea e l’apporto di calcio, zinco e suoi elementi. Se gestita in questa fase la degenerazione potrebbe anche fermarsi. Le prime manifestazioni sintomatiche compaiono con la presenza di microfratture spesso nemmeno avvertite dall'individuo. Il dolore alle ossa e alla muscolatura può essere determinato dalle microfratture. Solitamente il dolore si localizza alla schiena o al bacino, ma è possibile che si manifesti ovunque. Il dolore si aggrava in presenza di sforzi e carico. Con il progredire dell'osteopenia si può manifestare un crollo vertebrale (cifosi e lordosi accentuata), la frattura dell’avambraccio all'altezza del polso o una frattura femorale.
Terapia
Essendo una condizione di degenerazione funzionale e fisiologica, dev'essere trattata in via preventiva attraverso un protocollo di prevenzione, conservazione e mantenimento. In presenza della patologia conclamata il protocollo deve essere integrato con la terapia farmacologica base, terapie di riabilitazione, trattamento conservativo delle parti sane e per evitare recidive.
L’esercizio fisico è un altro importante tassello nella strategia di prevenzione delle fratture, mediata da una “modulazione virtuosa” del rimodellamento scheletrico che favorisce la neoformazione rispetto al riassorbimento osseo. Infine, nella prevenzione primaria dell’osteoporosi è importante eliminare quei fattori di rischio che portano ad una perdita progressiva di massa ossea, come l’abuso di alcool ed il fumo di sigarette e di limitare, quando non strettamente necessario, l’utilizzo di farmaci ad effetto osteopenizzante. Tutte queste misure di prevenzione risultano efficaci quando intraprese prima della insorgenza dell’osteoporosi e soprattutto nelle prime decadi di vita, favorendo in tal modo la costituzione del patrimonio scheletrico ed il raggiungimento del picco di massa ossea.
COME MASSAGE THERAPY PUŇ AIUTARE LA PERSONE CHE HANNO L’OSTEOPOROSI
• aumentare la circolazione sanguigna
• promuovere rilassamento
• diminuzione del dolore
• eliminazione dei trigger points sulla catena cinetica posteriore
• rinforzamento della muscolatura tramite la facilitazione muscolare propriocettiva
• riduzione delle restrizioni fasciali
• educare il paziente con una giusta